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Feste, arte, riflessioni: un mese di eventi dedicati alla Giornata mondiale del Rifugiato

Con il seminario del 15 giugno dedicato all’analisi e alle prospettive del progetto SPRAR metropolitano di Bologna, proposto come un vero e proprio “modello” per la capacità di fare rete e ottimizzare la gestione dell’accoglienza, si è avviato il mese di iniziative dedicate alla Giornata mondiale del Rifugiato che culmina nell’evento conclusivo del 19 luglio, l’open day S-confinate voci a San Pietro in Casale.

Il 17 giugno ecco Accoglienza a Colori: nella Residenza San Donato è stato inaugurato il nuovo murales realizzato dalle persone accolte al termine di un percorso partecipativo, sotto la guida dagli artisti Diatta Lamine e Sharko. Il tutto all’interno di un pomeriggio di festa con animazione per i bambini, baratto di abiti e apericena con cibi da tutto il mondo.

Il giorno successivo, al Cinema Antoniano, è stato proiettato in anteprima internazionale il documentario Libre di Michel Toesca, girato nella Val Roia, divisa tra la Francia e l’Italia, dove ogni giorno decine di migranti cercano inutilmente di superare il confine in cerca di una vita migliore.

A Casa Rivani, invece, il 19 giugno è stata organizzata una festa dal titolo “Al posto tuo”: i partecipanti dovevano attraversare un percorso condotto dalle persone accolte, per vivere in prima persona gli step a cui è sottoposto un richiedente asilo: dal viaggio all’arrivo, dal foto-segnalamento alle impronte digitali, fino all’esame della commissione. Un modo efficace per mettersi nei panni di chi è in cerca di accoglienza.

Molto ricco il programma di mercoledì 20 giugno, Giornata mondiale del Rifugiato. La Caritas di Bologna ha organizzato in mattinata, nella sede della Curia, una riflessione sul tema Quando guardi bene negli occhi qualcuno sei costretto a guardare te stesso, con Arrigo Pallotti, docente di Storia e Istituzioni dell’Africa dell’Università di Bologna e John Mpaliza, Peace Walking man Premio per la Pace “Dossetti” 2017; in serata, lo spettacolo teatrale di Marco Cortesi e Mara Moschini Il Muro.

Interessante l’iniziativa organizzata da Arca di Noè, Rotte migranti a Bologna: un itinerario speciale della città, da piazza Verdi all’Arena del Sole, tracciato attraverso gli occhi e con la guida di un gruppo di richiedenti asilo e rifugiati politici. In questo modo si è potuto mettere in comunicazione, ascoltare ed includere punti di vista di nuovi abitanti di Bologna, comprenderne i punti di riferimento, i pieni e i vuoti della loro esperienza della città.

La sera del 20 si è poi potuto assistere alla proiezione del documentario di Andrea Segre, Ibi, storia di una donna del Benin finita in carcere per avere accettato di trasportare droga dalla Nigeria all’Italia per sfamare i suoi figli e che ora, scontata la pena, cerca un’opportunità di riscatto in questo Paese.

A Monghidoro, invece, una serata di calcio, musica e teatro con i ragazzi ospiti delle strutture Lunasole, Villa Augusta e Casa Barbarolo e con l’esibizione musicale di Elijah, ragazzo accolto presso la struttura SPRAR Villa Augusta.

Dal 20 al 29 giugno la Biblioteca Amilcar Cabral di via San Mamolo ha allestito Ritratti di una vita da minore straniero non accompagnato, mostra di disegni e ritratti fatti dai ragazzi migranti ospiti del Villaggio del Fanciullo e di opere dell’artista thailandese BoThai, immigrato negli Stati Uniti a 13 anni, impegnato sul fronte dei diritti dei migranti.

“Accoglienza a porte aperte” il 21 giugno al centro per minori stranieri non accompagnati Casa Murri, dove i ragazzi e gli educatori hanno accolto chiunque volesse far loro visita mostrando le attività e offrendo una gustosa merenda. A Castello d’Argile, con l’iniziativa Intrecci di storie. Esperienze di accoglienza in famiglia di richiedenti asilo e rifugiati, si è voluto far conoscere alcuni progetti di accoglienza promossi dalla Caritas Diocesana e da ASP Città di Bologna nell’ambito dello SPRAR, coinvolgendo famiglie, parrocchie e istituti religiosi al fine di creare relazioni di vicinanza e condivisione tra le persone migranti e le comunità che le accolgono.

Sempre il 21, nell’ambito della rassegna bolognese Biografilm Festival, è stata proiettata l’anteprima del documentario di Luca Magi Non esiste una terra dove non ci son santi, che raccoglie i racconti degli ospiti di una struttura per senza fissa dimora della città. Il calcio è stato invece al centro dell’evento No Border Cup No Border Fest organizzato al centro sportivo Pizzoli dove la squadra di calcio del progetto Richiedenti Asilo di Piazza Grande e la squadra Hic Sunt Leones si sono sfidate in un torneo destinato a raccogliere fondi per un progetto di sport giovanile nelle periferie e per progetti di tutela legale e sanitaria per migranti privi di permesso di soggiorno.

Sul palcoscenico al Villaggio del Fanciullo con lo spettacolo del Teatro dell’Oppresso Il viaggio dei giovani migranti, frutto del laboratorio con i minori stranieri non accompagnati ospiti della struttura SPRAR, condotto da Antonio Graziano (Teatro della Tenerezza), che ha avuto come filone conduttore il viaggio. Un viaggio dove si sono intrecciate storie reali e immaginarie, momenti di gioco e riflessioni, emozioni, ricordi, danze, musiche e abbracci.

La stessa giornata è stata scelta per l’Open Day al Borgo solidale San Francesco di Monteveglio: un’occasione per ascoltare storie, far nascere idee per nuovi sentieri da costruire, conoscere cibi e musica dal mondo.

Ancora tante occasioni, nei giorni successivi, per conoscere le storie e le motivazioni dei richiedenti asilo ospiti delle strutture bolognesi. Porte aperte a Casa Pilastro il 23 giugno per una merenda di reciproca conoscenza con gli abitanti del quartiere. E, per mettersi dall’altra parte dell’obiettivo, si è potuto assistere alla proiezione dei video partecipativi nati dalla collaborazione tra Arca di Noè e Zalab. Richiedenti asilo e rifugiati, dopo due mesi di laboratori, hanno potuto mostrare il mondo dal proprio punto di vista in L’altra faccia di, in modo da superare pregiudizi e stereotipi. Ancora, Porte Aperte a Casa Amaranta, la struttura di accoglienza di Vergato, il 29 giugno, con la mostra fotografica dal titolo Home Sweet Home, e analoga iniziativa a Casa Alberone, in località Spazzate Sassatelli di Imola con aperitivo etnico fornito dai giovani ospiti agli abitanti della zona.

Per focalizzare l’attenzione su uno degli aspetti della tratta e dello sfruttamento di giovani donne nigeriane, l’organizzazione Mondo Donna onlus ha invitato il 26 giugno gli operatori dell’accoglienza, gli operatori legali, i mediatori linguistici, tutti i partner coinvolti nel progetto SPRAR e la cittadinanza a una giornata di approfondimento sul tema dell’influenza che i vari riti wodoo, di cui sono vittima molte ragazze accolte nelle strutture SPRAR gestite dall’Associazione, hanno sul percorso dell’integrazione e di quali strategie possono essere messe in atto per aiutare le vittime a liberarsi dalle conseguenze economiche e psicologiche derivanti dai riti. Dal woodoo al juju: le implicazioni dei riti nel percorso d’integrazione, questo il titolo dell’incontro. Il tema dei riti si inserisce all’interno del filone di intervento e di riflessione sui temi del traffico di esseri umani.

Dopo l’Open Day alla cittadinanza dei Centri SPRAR di Minerbio e Molinella del 5 luglio, con la possibilità di visitare una mostra fotografica di scatti realizzati dagli ospiti delle strutture, l’ultimo appuntamento del mese di iniziative realizzate intorno alla Giornata Mondiale del Rifugiato è per il 19 luglio alle 18 a San Pietro in Casale nel Parco di via Bolognetti. S-confinate voci è il titolo della festa, aperta a tutti, che propone letture collettive da parte degli ospiti dei due centri di accoglienza di storie, aneddoti e proverbi che richiamano l’universo culturale d’appartenenza. Le presentazioni sono accompagnate musicalmente da Jabel Kanuteh, artista gambiano, griot, cantore dalla grande forza evocativa che ripropone la tradizione orale degli antenati attraverso il canto e lo strumento tradizionale dei cantastorie: la Kora.

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