Dopo i Giochi Antirazzisti organizzati a Bologna a fine giugno, si è svolta una seconda tappa a Riace dal 10 al 13 luglio 2025.
L’evento nella città calabra, simbolo dell’accoglienza delle persone richiedenti asilo, ha visto la partecipazione di una delegazione del Progetto SAI metropolitano di Bologna composta da 51 persone, con beneficiari e beneficiarie dei progetti Ordinari e MSNA e del progetto Vesta.
Le giornate si sono susseguite tra attività sportive sulla spiaggia di Riace Marina (calcio e beach volley ma anche boxe e muay thai) e dibattiti, ai quali hanno partecipato fra gli altri Claudio Ranieri, Senior Advisor della Roma, con un passato da calciatore nel Catanzaro e allenatore della Vigor Lamezia, e Renzo Ulivieri, Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio. Nei suoi interventi, Ranieri ha spiegato che il razzismo è diffuso più nella società che tra i giocatori stessi, perché ogni squadra ha giocatori di diverse provenienze e tra loro non c’è quel sentimento che si respira nella società e che si potrebbe contrastare con “un po’ d’intelligenza”. Ha inoltre sottolineato che è compito dell’allenatore insegnare il rispetto per le diversità, e che “sarebbe bello provare ad allenare la speranza”.
Daniele Greco di ASP Città di Bologna, che ha accompagnato la delegazione, ha commentato: “l’iniziativa, le cui tematiche sportive erano in secondo piano per dare maggiore risalto ai temi dell’integrazione e della pace, è stata molto apprezzata dai e dalle giovani partecipanti, nonostante le tante ore di Bus necessarie a spostarsi da Bologna alla cittadina ionica.”
Anche alcuni momenti musicali hanno arricchito la manifestazione, con il concerto acustico di apertura del cantante Daniele Silvestri, cantautore che da sempre coniuga leggerezza espressiva e impegno civile, e l’esibizione trascinante del Parto delle Nuvole Pesanti, gruppo costituito a Bologna da musicisti calabresi che propone canzoni d’autore con influenze musicali mediterranee.
Questi giochi sono pensati per trasformare lo sport da momento di competizione, spesso molto dura e caratterizzata da nazionalismi, a momento di divertimento e conoscenza reciproca, grazie anche alla modifica di certe regole e premialità.
E si è rivelata vincente l’idea degli organizzatori di proporne una edizione dei Giochi Antirazzisti a Riace, paese diventato un riferimento globale per un’accoglienza diffusa e basata su un’integrazione senza fratture tra la popolazione e nuovi arrivati, che anzi offre un rimedio allo spopolamento.