Notizie ed eventi di Bologna cares!

DALL’AFGHANISTAN PER DIVENTARE DOTTORE: LA STORIA DI ABDUL, COSTRUTTORE DI SPERANZE

Pubblichiamo la testimonianza dell’operatore Massimiliano Mola di coop. Domani che racconta la vicenda di un beneficiario afghano che ha saputo superare le difficoltà della migrazione fino a conseguire la laurea.

Abdul Saboor arriva dall’Afghanistan. Arriva in Italia con le sue magliette colorate, due occhi pieni di aspettative e la ricetta per una focaccia da leccarsi i baffi. La sua storia non è quella di tutti: Abdul non scappa dal suo paese, ma arriva in Italia per merito, dopo tanti anni passati sui libri.

Nel suo paese Abdul studia molto, dopo la scuola si iscrive all’università di ingegneria civile di Harat, laureandosi con ottimi voti. Grazie a questo titolo, comincia subito dopo a lavorare come ingegnere per un’organizzazione governativa che si occupa della costruzione di infrastrutture. Un ruolo importante, da responsabile, così come è lui, sempre con i piedi per terra ma col desiderio di poter saltare ancora più in alto.

E così un giorno si rende conto di non potersi accontentare, di aver voglia di studiare ancora, magari all’estero, in una buona università che possa arricchire il suo percorso accademico, formarlo ulteriormente e renderlo abile ad una ulteriore crescita professionale.

Decide quindi di partecipare ad una borsa di studio, per poter frequentare un corso di laurea magistrale in ingegneria civile, erogato in inglese, presso l’Università di Bologna.

Abdul vince questa borsa di studio ed è così che arriva a Bologna, il 19 novembre del 2022, con un permesso di studio di un anno.

Se lo studio non è mai stato un problema per Abdul, lo diventa la ricerca di una abitazione, che non riesce a trovare. Si vede costretto quindi a trasferirsi in un ostello a Rimini, dal quale farà avanti e indietro tutti i giorni per poter seguire le lezioni a Bologna, fino a quando tramite alcuni conoscenti connazionali non trova una sistemazione in città, che tuttavia risulta sovraffollata e non ottimale.

Contemporaneamente, la situazione in Afghanistan peggiora. A casa sua Abdul ha lasciato la moglie e la bambina di 3 anni, che vorrebbe tornare a trovare dopo un primo periodo qui in Italia, ma viste le difficoltà che potrebbe avere nel tornare in Afghanistan, decide di fare richiesta di Protezione Internazionale. La richiesta va a buon fine e Abdul riceve il Permesso per Asilo, un’ulteriore conquista nella sua vita.

Grazie a questo nuovo Permesso di Soggiorno, Abdul ottiene il diritto ad entrare nel sistema SAI, ed è così che fa ingresso a novembre del 2023 a Casa Tesfa.

Da quel giorno Abdul si è sempre impegnato tantissimo, sia nello studio universitario, sia nello studio della lingua italiana, sia nelle attività proposte dalla comunità.

Allo stesso tempo si è anche impegnato a cercare un lavoretto part-time facendo il rider la sera, dimostrando grande umiltà nello svolgere un lavoro faticoso e non sempre appagante nonostante i suoi anni da responsabile di progetto in Afghanistan.

E così arriviamo ad oggi.

Oggi per lui è un grande giorno, uno di quei giorni che non si dimenticano.

In queste ultime settimane Abdul è venuto spesso in ufficio a cercare gli educatori, a condividere i suoi ultimi passi e la sua ansia nell’aspettare l’esito della commissione universitaria per la sua tesi di ricerca. Quando poi è arrivata la notifica con la data di laurea, Abdul non si è messo a gridare dalla gioia, ma si è diretto fuori in giardino, si è seduto su una sedia a prendere il sole, a respirare l’aria fresca dei colli bolognesi, a godersi la pace che aspettava da tantissimo tempo. Ce l’aveva fatta, ancora una volta, un passo dopo l’altro, lontano da casa. Poi si è alzato ed è andato a comprarsi un vestito. Uno bello, elegante, da utilizzare nelle occasioni importanti.

La corona gliel’abbiamo fatta noi, preparata una foglia di alloro alla volta, come simbolo del suo percorso: un esame dopo l’altro, una conquista dopo l’altra, un cerchio che si chiude color verde speranza.

Oggi Abdul indossa quella corona. Sulla testa, le fatiche di chi non ha scelto la strada facile, di chi non si è accontentato, di chi ha preso in mano la propria vita e l’ha portata ad un livello superiore, con coraggio, costanza e caparbietà.

Oggi la famiglia di Abdul, la moglie e la bambina, non può essere qui a festeggiare con lui, ma il percorso per il ricongiungimento familiare è in corso e quella, si spera, sarà un’altra vittoria, forse la più bella.

Oggi Abdul non indossa una delle sue magliette colorate, ma un elegantissimo vestito blu, mentre gli occhi sono ancora pieni di aspettative, ma anche di orgoglio e di gratitudine.

Oggi è un grande giorno anche per noi operatori dell’accoglienza, perché in un mondo sempre più in guerra, vedere qualcuno scegliere di guardare al futuro non è più un atto banale, scontato, ma è un atto di coraggio e di fede di cui anche noi abbiamo bisogno.

Abdul, il nostro ingegnere, oggi ci insegna che se è difficile costruire infrastrutture, ancora di più lo è costruire speranze.

Eppure eccolo qui, felice come un bambino.

Grazie per averci accompagnato e per averci permesso di accompagnarti fino a questo grande giorno, che è tutto per te, come è giusto che sia.

Ma soprattutto…congratulazione dottore!!!

Massimiliano Mola, 22 luglio 2025

Inizia a scrivere e premi Invio per cercare

X