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“I richiedenti asilo per la città”: così ci si prende cura di verde, strade, piazze, edifici

Patti di collaborazione, nati dalla co-progettazione, per prendersi cura e rigenerare beni comuni urbani: promossi dal Comune, vedono protagonisti i Quartieri di Bologna, numerose associazioni del Terzo settore, richiedenti asilo e rifugiati ospiti dei Centri di accoglienza. Un’esperienza avviata sul finire dello scorso anno e che prosegue in questi mesi, con successo, praticamente in tutte le zone della città.

Si mantengono in ordine parchi e aree verdi, si ritinteggiano i muri offesi dalle scritte dei vandali, si provvede alla pulizia di strade, piazze, portici, aree scolastiche ed edifici. “I richiedenti asilo per la città” è il nome del progetto – a cura dell’Area Nuove Cittadinanze, Inclusione Sociale e Quartieri del Comune, in collaborazione con ASP Città di Bologna e Prefettura – che abbina attività di socializzazione e momenti conviviali con l’obiettivo di rafforzare i percorsi di integrazione e la coesione sociale.

Dopo un accurato periodo di formazione legata alla sicurezza e alla specificità degli interventi, una settantina di migranti sono a tutt’oggi in campo a fianco, tra gli altri, di Auser (Quartieri Navile, Savena e San Donato/San Vitale); Universo, AMMI, No TAG/ Parco Velodromo/ Coordinamento Centri Sociali (Porto-Saragozza); Crudo-Serendippo, Chiusi Fuori, AICS (Santo Stefano); Il Cerchio dalla Libia a via Libia, AMISS (San Donato-San Vitale).

Richiedenti asilo al lavoro nei quartieri di Bologna per pulire e curare gli spazi comuni in un progetto del Comune, in collaborazione con ASP Città di Bologna e Prefettura

Il progetto è nato in continuità con le precedenti esperienze di “BolognAccoglie”, realizzate nel 2016 e 2017, e in attuazione del “Protocollo di intesa per la realizzazione di attività di volontariato finalizzate all’integrazione sociale di persone inserite nell’ambito di programmi governativi di accoglienza per richiedenti protezione internazionale” della Regione.

Attività, con in prima fila i migranti, volte a ridare dignità a luoghi urbani spesso abbandonati e trascurati: una significativa esperienza di welfare di comunità che proseguirà anche in futuro attraverso l’impegno attivo e il rafforzamento delle reti di prossimità. Attraverso la cittadinanza attiva si favoriscono inoltre la conoscenza reciproca e la solidarietà tra cittadini e richiedenti asilo.

I “Patti di collaborazione” – quattro nel complesso quelli sottoscritti da altrettanti raggruppamenti che vedono impegnati 12 soggetti tra associazioni e gruppi organizzati di cittadini attivi – sono stati dunque definiti attraverso lo strumento della co-progettazione, che si è svolta nel corso di tre giornate e ha visto la partecipazione dei proponenti le varie proposte di intervento, dei referenti degli enti gestori dei Centri di accoglienza e dei rappresentanti degli Uffici Reti dei Quartieri. Sinergie e collaborazioni hanno riguardato, appunto, le attività di cura dei beni urbani, oltre ad azioni di inclusione sociale, “rinforzo linguistico” e comunicazione.

A tutti i volontari viene rilasciato, alla conclusione dei sei mesi di attività previsti, un attestato del Comune di Bologna in cui viene riconosciuto l’impegno profuso per il bene della città.

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