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Lavoro e casa per Sulayman: più che inclusione, opportunità reciproche

“Una casa”. Quando gli si chiede qual è il suo sogno, Sulayman non ha dubbi: vuole un posto dove costruire la sua vita, un posto che senta come suo. Gambiano, vent’anni ancora da compiere, può raccontare che già uno dei suoi più grandi desideri, quello di arrivare in Europa, si è avverato. “Non esisteva un piano B: non potevo tornare indietro. Dovevo andare lontano dal Gambia. Sognavo una vita migliore. Ho avuto paura in Libia, quello sì. Non sapevo dove andare di preciso, ma sapevo dove non tornare”, racconta in un articolo che ripercorre la sua storia.

Arrivato a Lampedusa nel 2021 e poi trasferito a Bologna, è stato accolto nel progetto SAI del Comune di Bologna, coordinato da ASP Città di Bologna, prima nella struttura per Minori stranieri non accompagnati Casa Merlani e, al compimento della maggiore età, presso il SAI ordinari “Residenza Sociale San Donato”. Dopo due anni di formazione Sulayman ha ricevuto la notizia, inaspettata, del contratto di lavoro a tempo indeterminato: l’azienda è la Renner, che produce vernici a Minerbio, in provincia di Bologna. Oggi Sulayman lavora nel reparto confezionamento, e in questi mesi ha dimostrato una grande passione e professionalità, tanto da essere scelto per fare da apripista in una nuova avventura. L’azienda ha infatti deciso di avviare, lo scorso autunno, un progetto per la transizione abitativa di giovani rifugiati, con l’obiettivo di facilitare la loro assunzione.

“La narrazione del ‘vengono a rubarci il lavorò non è solo anacronistica e superata, è anche problematica”, spiega l’amministratore delegato di Renner, Lindo Aldrovandi. “Non lo dico io, lo dice Confindustria. Circa il 60% delle aziende italiane oggi fa enorme fatica a trovare operai. Parliamo di imprese serie, che applicano i contratti. Nonostante tutto, gli italiani stentato ad accettare un lavoro in produzione. Quindi, cosa dovremmo fare? Spegnere le macchine e andare tutti a casa? Chiudiamo? L’immigrazione è un’opportunità. E lo diventerà ancora di più, considerato l’inverno demografico italiano”.

In cosa consiste questo progetto di welfare abitativo?

“Il nostro progetto dà una soluzione pragmatica ai problemi della realtà: le aziende fanno fatica ad assicurarsi manodopera italiana nei reparti produttivi. D’altro canto, ci sono molti ragazzi in fuga dalla guerra e dalla povertà che cercano dignità, lavoro e una casa. Infine, si tenga conto del gravissimo quadro abitativo della provincia di Bologna. Non solo gli affitti hanno raggiunto canoni altissimi, ma è difficile anche solo trovarli. Più che di inclusione, qui si deve parlare di opportunità reciproche. Noi assicuriamo continuità alla produzione, i giovani migranti trovano lavoro e casa, la collettività non si fa carico di aggravi. Il progetto è appena partito e ancora abbiamo un solo assunto, Sulayman. Tra febbraio e giugno arriveranno altre tre persone, che attualmente sono in formazione presso l’Opera Salesiana di Castel de’ Britti”.

Renner collabora da anni con il centro di formazione professionale Cnos-Fap Salesiani di Castel de’ Britti. In che modo?

“La verniciatura è l’ultimo importante passaggio della manifattura del legno. Per questo, il centro di formazione Cnos-Fap Salesiani di Castel de Britti ci ha coinvolto nell’offerta didattica, per garantire ai propri studenti i rudimenti di questa attività, che definisce l’identità visiva e tattile di un mobile o di una finestra. Proprio in questi giorni abbiamo avviato insieme uno strutturato e innovativo processo di selezione e formazione, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato. La selezione dei partecipanti è esclusivamente affidata all’Opera Salesiana e diventerà un metodo di recruitment strutturale di Renner. Il target di riferimento avrà un’età preferibilmente compresa tra i 18 e i 28 anni. Al termine della selezione, per tre mesi impegneremo i candidati in un percorso formativo che sviluppi i temi della sicurezza sul posto di lavoro, le competenze tecniche di gestione e utilizzo delle strumentazioni, le nozioni di base di chimica delle vernici, le competenze digitali… Allestiremo all’interno dell’azienda una vera e propria area dedicata a questo progetto. I partecipanti non solo apprenderanno competenze, ma si immergeranno nella nostra realtà aziendale. Alla fine del percorso formativo, ai candidati ritenuti idonei sarà offerto un tirocinio di otto settimane, con la supervisione di un tutor, finalizzato a un contratto a tempo indeterminato”.

Insieme alla formazione professionale, c’è il progetto di transizione abitativa. Com’è nata l’idea?

“Il progetto nasce in un vecchio edificio situato a Minerbio, di proprietà Renner, che abbiamo ristrutturato e arredato lo scorso autunno. Al momento è occupato solo dal nostro Sulayman, ma a breve gli ospiti saranno di più. Di concerto con l’Opera Salesiana, abbiamo stilato il Patto abitativo di transizione verso l’autonomia: è un contratto della durata di tre anni in cui contempliamo anche un canone mensile d’affitto sostenibile: si parte da 150 euro, poi 170 e infine 200. Lo scopo è accompagnare gli ospiti verso l’autonomia. Questi ragazzi dovranno a un certo punto essere pronti a camminare sulle loro gambe. Noi li aiuteremo anche a realizzare un piano di risparmio. I proventi del canone andranno ai salesiani, per alimentare il nostro progetto di selezione e formazione”.

E poi c’è il murales della street artist Laika, che a Minerbio ricorda la storia di tutti coloro che hanno attraversato il mare per una vita migliore.

“L’opera si intitola Una nuova alba, ed è un murale monumentale di 150 metri quadrati realizzato grazie al supporto di Renner Italia e del CNOS-FAP Castel de’ Britti. A essere raffigurati sono un uomo e una donna in mare aperto, con i giubbotti di salvataggio, mentre alle loro spalle sorge il sole, simbolo di un’alba di speranza. In alto, campeggiano i versi struggenti del poeta marocchino Tahar Ben Jelloun, tratti dalla poesia All’alba il dolore è stanco:

All’alba il dolore è stanco
il corpo si abbandona sulla terra umida.
Lento dalla ferita sorge il sole
mentre la notte ha già preso il largo su una scialuppa di fortuna…

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