Pubblichiamo la testimonianza dello staff del progetto FAMI Rethink sulle attività realizzate questa estate con beneficiari minori del Progetto SAI del comune di Bologna
Piazzetta Maccaferri a Bologna si è trasformata in un vero e proprio lido urbano grazie a Lido 27A, un progetto ideato dai Cantieri Meticci per ripensare lo spazio pubblico come luogo di incontro, creatività e integrazione. Noi, attraverso il Centro RETHINK, abbiamo dato un piccolo ma significativo contributo, affiancando Davide Sorlini nella realizzazione degli arredi e coinvolgendo i giovani beneficiari del Progetto SAI di Bologna che frequentano il nostro centro e che hanno così potuto vivere un’esperienza concreta di cittadinanza attiva e apprendimento.
Questa collaborazione ha permesso di attivare un laboratorio durato per tutto il mese di giugno, durante il quale i minori richiedenti asilo sono diventati protagonisti attivi di un processo creativo e manuale che unisce arte, tecnica e relazione. L’idea dei Cantieri Meticci non era soltanto quella di allestire uno spazio scenografico, ma di coinvolgere persone reali in un percorso che permettesse di imparare facendo. Questo approccio, una vera pedagogia di cantiere, trasforma ogni fase del lavoro in un momento di apprendimento e condivisione.
Il nostro contributo si è concretizzato nella partecipazione ai laboratori insieme a Davide Sorlini, scenotecnico cine-teatrale, che con la sua competenza e la sua energia ha guidato i ragazzi in tutte le fasi del progetto. Per un mese intero, la piazza e il laboratorio Met di via Gorki si sono trasformati in spazi di lavoro condiviso, dove il rumore degli attrezzi si mescolava alle risate e alle conversazioni, creando un clima carico di entusiasmo. I ragazzi si sono sentiti motivati, responsabilizzati e orgogliosi di contribuire a un progetto visibile e utile per la comunità. Hanno imparato a utilizzare attrezzi, a misurare, tagliare, montare e verniciare, acquisendo competenze nella lavorazione del legno, nell’uso degli strumenti e nelle tecniche di decorazione, scoprendo il valore del lavoro manuale e la soddisfazione di vedere il risultato concreto delle proprie mani.
Pur non partecipando attivamente al laboratorio, diversi giovani del quartiere hanno condiviso lo spazio con i beneficiari coinvolti, dando vita a momenti spontanei di socialità. Così, tra una pausa e l’altra, sono nati giochi, scambi e relazioni che hanno ampliato il respiro del progetto e contribuito a rendere il cantiere un vero luogo di incontro quotidiano.
Dal laboratorio sono nati arredi che hanno reso Piazzetta Maccaferri un luogo unico e accogliente: alcuni tavolini per la convivialità, un’area di book crossing per la condivisione di libri, un grande tavolo consolle DJ per accompagnare la musica e un bancone in stile piano bar pensato per gli eventi serali. Tutti i pezzi sono stati realizzati con legno di recupero e vernici all’acqua, in un’ottica di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Questa trasformazione non è stata solo estetica, ma anche culturale e sociale, perché ogni elemento racconta una storia di mani che hanno lavorato insieme, di idee che hanno trovato forma e di comunità che si è fatta cantiere.
Il progetto ha coinvolto direttamente i beneficiari del SAI di Bologna grazie al supporto del progetto FAMI RETHINK – Reti a supporto di minori stranieri a Bologna, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027: una dimostrazione di come la collaborazione tra reti locali e progettualità europee possa dare vita a percorsi inclusivi e trasformativi.
Il Lido 27A non è stato soltanto un allestimento temporaneo, ma un processo di costruzione di legami e competenze. I giovani partecipanti hanno sperimentato che lo spazio pubblico può essere reinventato e che il loro contributo conta. Alla fine del percorso, Piazzetta Maccaferri si è riempita di vita grazie alla rassegna culturale InGorkiBeach, che ha animato il quartiere con eventi aperti a tutte le età, consolidando il senso di appartenenza e di partecipazione. L’esperienza di Lido 27A dimostra che la città può essere uno spazio di apprendimento condiviso, dove la manualità incontra la creatività e il dialogo interculturale diventa concreto. Lido 27A è, in fondo, un manifesto di cittadinanza attiva: si impara facendo, si cresce insieme e si costruisce la bellezza come bene comune.




