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Moussa, un percorso lavorativo perfetto fino al contratto da metalmeccanico

Ci sono pochi percorsi lavorativi lineari quanto quello di Moussa: corso di italiano, formazione professionale, poi tre mesi di tirocinio, e infine l’assunzione con un contratto di apprendistato. A guardare i suoi occhi timidi, nascosti sotto un ciuffo di dread scuri, non si direbbe neanche che a realizzare tutto questo sia stato proprio lui: Moussa parla a voce bassa, sottolineando che il merito non è suo, ma dell’operatore che si è occupato dell’orientamento al lavoro. “Dipende tutto da chi ti accompagna, io ho solo seguito i suoi consigli: non smetterò mai di ringraziarlo”, ripete.

Moussa è arrivato in Italia nell’ottobre del 2022. Nato a Bamako, la capitale del Mali, con la sua famiglia si è poi spostato nel nord del paese. “Da piccolo non ho avuto la fortuna di andare a scuola, mio padre non aveva soldi per iscrivermi e ho sempre lavorato nelle campagne”, racconta. Poi, dice, “sono arrivati i terroristi”. Nel nord del Mali, infatti, dal 2012 operano svariati gruppi ribelli islamici, come le forze indipendentiste tuareg e altri gruppi affiliati di Al Qaeda. Nel 2021, il governo militare del Mali ha firmato un accordo con il gruppo mercenario russo Wagner per sostenere la lotta contro i gruppi armati, ma gli scontri e le violenze sono continuati. Il Mali è sprofondato in una crisi di sicurezza, politica e umanitaria, che va avanti da oltre dieci anni: il triste bilancio è di migliaia di vittime. Nei primi tre mesi del 2022, 543 civili sono stati uccisi, tre volte di più rispetto al 2021. “Io ho perso mio padre”, dice Moussa con gli occhi bassi. “In quel momento la mia famiglia si è dispersa: ognuno è scappato per conto suo, io sono fuggito in Algeria”.

Moussa sopravviveva raccogliendo datteri per un proprietario terriero algerino, ma non veniva pagato e il cibo era pochissimo. Così, di nuovo, se n’è andato, questa volta in Tunisia. Da lì è salito su una barca e, infine, è giunto a Lampedusa, e poi a Bologna. La prima tappa è stato il CAS di via Mattei: “Per i primi mesi non avevo i documenti e non potevo essere assunto, così mi sono messo a studiare l’italiano”, racconta. “Appena ho potuto, ho iniziato lavorare all’Interporto”. Moussa faceva il magazziniere, lavorava a chiamata. A dicembre 2023, finalmente, entra nel progetto SAI del Comune di Bologna, coordinato da ASP Città di Bologna: viene accolto a Castello d’Argile, un paese a 20 chilometri da Bologna, nella struttura Casa Castello, gestita dalla cooperativa sociale Arca di Noè.

A marzo 2024 svolge il primo colloquio di presa in carico con Francesco David, orientatore al lavoro di Arca di Noè: “La cosa che più mi ha colpito è stata che Moussa era molto propositivo, e ha richiesto subito di fare un corso di formazione”, racconta Francesco. “Guardando il suo profilo – nessun titolo di studio, scarse esperienze professionali – sembrava destinato a fare il magazziniere all’Interporto, con contratti a chiamata, di pochi mesi. Per questo, quando l’ho visto così volenteroso, gli ho subito proposto di prendere la patente del carrello elevatore, e poi gli ho proposto di fare un corso di formazione da operatore meccanico, uno di quelli che dà maggiori possibilità di trovare lavoro”.

E, infatti, il suggerimento ha funzionato. A maggio 2024 Moussa ha iniziato il corso di formazione da operatore meccanico presso la Fondazione Aldini Valeriani: ha imparato a

interpretare il disegno e la documentazione tecnica per eseguire le lavorazioni, utilizzare tecniche di saldatura, costruire, assemblare e revisionare parti meccaniche industriali, utilizzando macchine e sofware specializzati. A luglio ha cominciato il tirocinio di tre mesi con le Officine meccaniche Guizzardi a Stiatico, in provincia di Bologna, che si occupano di costruire e assemblare macchine meccaniche: subito dopo è arrivato il contratto di lavoro. “Un percorso perfetto”, commenta Francesco David. “La referente dello stage ha notato subito che Moussa è un ragazzo valido e serio: è sempre andato al lavoro puntuale, quando è stato malato ha avvisato prontamente l’azienda, ha prodotto il certificato medico”. Dall’8 novembre 2024, Moussa ha un contratto di apprendistato che dura tre anni con le Officine Guizzardi. L’azienda lo sta sostenendo anche nell’apprendimento dell’italiano, organizzando corsi di potenziamento per i dipendenti.

“Io so che, quando comincio a lavorare in un posto nuovo, la prima cosa che devo mostrare è il rispetto: rispetto dei responsabili, rispetto del regolamento, rispetto degli orari”, spiega Moussa. “Quando sono in azienda, sono sempre molto concentrato su quello che sto facendo. Il lavoro mi piace, cerco di tenermelo stretto: vorrei crescere, migliorarmi, mettere insieme esperienza”. Quanto durerà tutto questo, Moussa ancora non lo sa: fa fatica a immaginare il futuro, si sta ancora impegnando a costruire il suo presente. Il domani sembra una lavagna completamente bianca, su cui si potrebbe scrivere qualsiasi cosa. “Io non ho legami con la mia famiglia di origine, non ho nessuno né in Mali, né in Europa”, conclude. “So solo che ora sono qui in Italia: questo è quello che conta per me adesso. Per costruire un futuro, cerco di dare il massimo nel qui e ora”.

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